Intervista: una brutta esperienza con il laser

L’attrice di teatro Benedicta Boccoli racconta in una intervista su Il Fatto Quotidiano la sua avventura con il laser, che invece di curare i suoi problemi di vista le ha rovinato  la vita. L’attrice di teatro soffriva di ipermetropia e astigmatismo fin dall’infanzia e, sul palco, cominciava ad avere dei grossi problemi per via delle luci.
Le controindicazioni per l’intervento, c’erano?
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Nel 2010 in seguito all’incontro casuale con un chirurgo, decide di fare il grande passo: “Io non ci pensavo, andai ad accompagnare mia madre per un problema grave (una degenerazione maculare) e il medico che la visitò mi parlò di questo nuovo laser miracoloso per gli occhi. Mi disse che portare ancora oggi gli occhiali è una cosa dell’800! Che se mi fossi operata mi avrebbe cambiato la vita. Io gli risposi che molti medici mi avevano consigliato di non farlo”…

Dopo l’intervento cominciano i guai: “Due giorni dopo l’operazione mi crollò la vista, ero nel totale panico, avevo la sensazione netta di aver fatto un grave sbaglio a operarmi. Andai dal professore e mi disse di stare calma che dopo qualche giorno sarebbe passato. Io gli dissi che dovevo affrontare una tournée. E lui mi assicurò che sarebbe passato tutto dopo 20 giorni: mi dia 20 giorni e lei sarà come nuova! Sono stati mesi terribili, non vedevo, avevo dolore agli occhi, cheratiti continue, non potevo guidare, ero in tournée, lavorare su un palcoscenico per mesi senza vedere e con dolori è stata molto dura. Questa operazione mi ha reciso la nervatura corneale e peggiorato la lacrimazione e io vedo appannato da due anni”.

A oltre due anni di distanza dalla famigerata seduta di chirurgia refrattiva, la Boccoli, che non è ancora uscita dal tunnel, accusa il medico che l’ha operata per non averla messa al corrente dei rischi dell’operazione: “Vivo con tre tipi di lacrime artificiali nella borsa, la mia vista fluttua continuamente, non posso avere degli occhiali con lenti precise perché la mia vista cambia. Ho tre paia di occhiali nella borsa: a seconda della necessità. Metto la ciclosporina negli occhi mattina e sera (non vi dico i problemi in aeroporto perché questo galenico necessita di ghiaccio e mi fermano sempre)… viva l’ipermetropia e l’astigmatismo! Ho sempre avuto un occhio secco, molto secco, ed era vietato operare un soggetto come me. Avrebbe dovuto dirmelo. […]  Io vorrei dire a quest’uomo che i pazienti sono creature debolissime. Siamo come bambini di fronte a un medico. Anche l’uomo più potente del mondo non è niente in una sala operatoria. Io vorrei guardarlo negli occhi e chiedergli: lei, sua figlia l’avrebbe operata?”